I Pescatori di Trepang

Emilio Salgari, I Pescatori di Trepang, Milano Casa editrice Italiana 1909 

Dura è la vita di un collezionista, ci sono giornate in cui ti imponi una levataccia nella speranza di aggiungere un pezzo pregiato alla collezione ed invece torni a mani vuote e giornate in cui parti svogliato e senza aspettative ritrovandoti poi invece con un tesoro a portata di mano.

Nel caso specifico, ecco l’acquisizione di due romanzi di Salgari, uno con tanto di dedica autografa del "Maestro" e l’altro con la gemella redatta dall’ultimo rampollo di "casa Salgari", il famoso Omar che tanto si prodigò per perpetuare la memoria e il mito del padre.

Quindi l’acquisizione di per sé è stata un bel colpo, visto che la firma di Emilio sui romanzi è alquanto rara.

Però nel caso specifico ci sono un paio di particolari che rendono la dedica una perla unica: uno è il destinatario della medesima, l’altro l’occasione in cui venne redatta, il 31 dicembre 1909, da un Salgari ormai prostrato e depresso, oberato da impegni assillanti e gravami che lo stavano fiaccando definitivamente. In quell’occasione concesse l’unica intervista, per quel che si sa, a un giovane studente dell’Università di Napoli, facoltà di giurisprudenza, nonché giornalista di origine sarda, ANTONIO CASULLI (1888-1977), che in seguito, il 10/11 gennaio 1910, la pubblicò sul "Don Marzio" di Napoli. Al momento del congedo, il giornalista si portò appresso, per farsela autografare, una copia di "I pescatori di Trepang" ristampato poco tempo prima dalla Casa Editrice Italiana dei F.lli Quattrini di Milano.

Dedica di Emilio Salgari alla prima pagina bianca di "I pescatori di Trepang"

Dedica di Omar Salgari all'occhietto di "Mio padre Emilio Salgari".