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Il delitto perfetto.... o quasi

  • Immagine del redattore: Cristian Scalambra
    Cristian Scalambra
  • 14 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

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"Sconosciuti in treno" (Strangers on a train, 1950) è un noir di Patricia Highsmith, edito per la prima volta in Italia da Bompiani nel 1954.


Romanzo avvincente e di suspence, fu d'ispirazione ad Alfred Hitchcock per l'omonimo film (in Italia noto col titolo "L'altro uomo" 1951).


Per la sceneggiatura fu ingaggiato niente meno che Raymond Chandler, giallista di fama mondiale.


A questo proposito occorre segnalare che ancorché il papà di Philip Marlowe sia citato nei crediti, in realtà delle sue due stesure di sceneggiatura non rimase alcunché in quanto, per conflitti insanabili con il regista, venne licenziato in tronco e i suoi script cestinati senza pietà. La sceneggiatura venne quindi affidata a Czenzi Ormonde affiancata dalla produttrice associata di Hitchcock Barbara Keon e da Alma Reville moglie del regista. Chandler, stante la situazione creatasi, chiese di togliere il proprio nome dai crediti, cosa che trovò Hitch completamente d’accordo, ma la Warner Bros., intenzionata a sfruttare la fama dello scrittore che nel 1945 aveva ottenuto una nomination agli Oscar per lo screenplay de “La fiamma del peccato” di Billy Wilder, non intese ragione e quindi l’equivoco si è tramandato nel tempo.




Trama:


Guy Haines e Charles Anthony Bruno nel film (Bruno Antony) non si sono mai visti prima del loro occasionale incontro in treno. Il primo è un architetto molto quotato già a ventinove anni, il secondo è un giovane nullafacente, ricco e narcisista. Con il suo carisma, Bruno strappa confidenze al nuovo amico e apprende che Guy odia la moglie perché lei gli rifiuta il divorzio. Dal canto suo, Bruno odia il padre e lo accusa di sottrargli denaro che gli è destinato. In questo contesto abbozza un piano diabolico: ciascuno di loro dovrebbe eliminare il "problema " dell'altro.


Secondo Bruno, sarebbero due delitti perfetti, indecifrabili per chi indaga.




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Per gli amanti del genere noir psicologico, la storia è coinvolgente e ben scritta, con un plot che risulta da subito intrigante e ben architettato, tanto da attrarre inesorabilmente il lettore fin dalle prime battute.

Charles Bruno, abilmente descritto come un pazzo psicopatico afflitto da palesi turbe maniacali, è un potenziale assassino, non del tipo violento e trucido, ma piuttosto dotato di ingegno diabolico e arguzia sottile.

D’altro canto Guy, è fondamentalmente una brava persona anche se gravato da assillanti problemi da risolvere. Dal momento del loro primo incontro Bruno giocherà un ruolo fondamentale nella vita dell’altro.





Il libro e il film seguono un percorso narrativo sostanzialmente diverso. Comunque il romanzo, pur presentando un passo più lento, beneficia di una azione tesa e in crescendo fino alla tragica conclusione.





Prima edizione italiana, sovracoperta di Bruno Munari
Prima edizione italiana, sovracoperta di Bruno Munari


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