Tra occulto e potere, un capolavoro dell’Illuminismo gotico
- Cristian Scalambra
- 28 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Il visionario (Der Geisterseher) è un romanzo di Friedrich Schiller, pubblicato in forma seriale tra il 1787 e il 1789 sulla rivista Thalia, da lui stesso fondata nel 1784 quando era poeta del Teatro Nazionale di Mannheim.
L’opera vede la luce in un periodo in cui Schiller era affascinato dalle questioni legate al mistero, al soprannaturale e alle cospirazioni. Il contesto storico e culturale dell’epoca, segnato dall’Illuminismo e dalla crescente diffusione delle società segrete, si riflette nella narrazione, sempre in bilico tra tensione, razionalità e superstizione, tra libero arbitrio e manipolazione.
La storia verte sulle vicissitudini del giovane principe *** (così l’indicazione autoriale), erede al trono di Curlandia, in viaggio nella Venezia di Cagliostro il quale si ritrova coinvolto in un intricata sciarada fatta di inganni e illusioni orchestrato da una temibile società segreta.
La peculiare atmosfera della città lagunare, con le sue calli oscure e le maschere enigmatiche, diventa il perfetto scenario per un racconto che miscela sapientemente elementi gotici, filosofici e politici.
Fin dall'inizio, Schiller introduce il protagonista e ne delinea il carattere, presentandolo sì come un uomo razionale, ma ricettivo ancorché vulnerabile alle seduzioni dell’ignoto, con Il mistero e il soprannaturale che giocano un ruolo chiave nella costruzione dell’atmosfera quasi onirica del romanzo.
Schiller, utilizzando ambientazioni cupe, apparizioni enigmatiche e figure inquietanti, crea un senso di incertezza nonché di minaccia costante. La presenza dell’Armeno, personaggio dal carattere quasi metafisico, introduce una dimensione esoterica che si lega alla tradizione del nascente genere gotico.
Nella seconda parte Il principe verrà inghiottito da eventi sempre più inquietanti, in cui i confini tra la realtà e l'immaginazione si fanno alquanto labili. Tramite una serie di apparizioni misteriose, inganni raffinati e situazioni che sfidano ogni logica, Schiller costruisce un crescendo di suspense che inchioda il lettore tra il razionale e l’occulto.
Tuttavia, nonostante le accattivanti premesse, l’opera rimarrà incompleta, lasciando aperti molti interrogativi sulla sorte del protagonista e sul reale significato degli eventi narrati.
La causa dell’interruzione potrebbe essere attribuita all’evoluzione degli interessi del poeta, sempre più orientato verso il teatro e la filosofia classica, oltre che alla difficoltà di portare a compimento una trama così intricata e sfuggente.Pur essendo un’opera incompiuta, "Il visionario" costituisce un tassello fondamentale nella letteratura fantastica del XVIII secolo.










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